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Neologismi giuridici nella lingua americana

I neologismi giuridici nella lingua americana

Lo sapevi che alcune delle espressioni più curiose della lingua americana hanno un’origine giuridica? Proprio così! Sono il risultato della contaminazione del linguaggio comune da parte di neologismi giuridici coniati sulle landmark decisions della Corte Suprema in determinate materie.

Comprensibile, se pensiamo che nell’ordinamento giuridico degli Stati Uniti (cosiddetto di common law), i precedenti giurisprudenziali, vale a dire le sentenze pronunciate dai giudici, sono la principale fonte del diritto (per approfondire leggi il nostro articolo: https://www.aglatech14.com/blog/tradurre-diversi-ordinamenti-giuridici-common-law-vs-civil-law/).

A differenza del nostro ordinamento giuridico (detto di civil law), imperniato su leggi e codici scritti, i precedenti nell’ordinamento di common law hanno quindi un’importanza primaria. Alcune sentenze sono considerate storiche e, per questo motivo, sono entrate a far parte del linguaggio comune, trasformandosi in veri e propri neologismi!

Vediamo insieme tre esempi di neologismi giuridici della lingua americana, che forse avrai incontrato guardando serie TV o film americani in lingua originale. 

Neologismo “To Mirandize”: i diritti dell’arrestato nel Miranda Warning

Hai presente il momento in cui un criminale viene fermato e il poliziotto lo ammanetta snocciolandogli i suoi diritti, il famoso «Lei ha il diritto di rimanere in silenzio. Qualsiasi cosa dirà potrà essere e sarà usata contro di lei in tribunale.» e via dicendo?

Quell’enunciazione si chiama in inglese Miranda warning, ed esiste addirittura il verbo To mirandize, il neologismo che significa appunto elencare alla persona sotto custodia i propri diritti.

Da dove nasce l’espressione? Esiste forse una signora Miranda?

In realtà, è esistito un signor Miranda, protagonista della landmark decision (decisione storica) Miranda v. Arizona.

Nel 1963, Ernesto Miranda venne arrestato dalla polizia di Phoenix, in Arizona, con l’accusa di aver rapito e stuprato una ragazza. Dopo ore di interrogatorio, Miranda firmò una confessione in cui dichiarava di aver commesso il reato.

In tribunale, il suo difensore sostenne che la confessione di Miranda non fosse valida poiché il suo cliente non era stato informato del diritto di chiedere la presenza di un avvocato durante l’interrogatorio: Miranda venne comunque condannato in primo grado, ma nel 1966 la Corte Suprema stabilì che la sua confessione era stata ottenuta illegalmente, annullando quindi la condanna.

Miranda venne poi nuovamente processato nel 1967: l’accusa dovette basarsi soltanto su prove e testimonianze, in quando la confessione era stata ritenuta inammissibile. Venne nuovamente condannato e morì poi in una rissa nel 1976.

La storica decisione della Corte Suprema stabilì quindi l’obbligo per i poliziotti di informare le persone fermate dei propri diritti, che nel tempo presero il nome di Miranda rights.

Per approfondire: https://www.eius.it/articoli/2022/001

Neologismo “I survived Roe v. Wade”

È molto frequente tra i sostenitori del movimento prolife indossare T-shirt “I survived Roe v. Wade” come questa https://www.walmart.com/ip/CafePress-I-Survived-Roe-V-Wade-Light-T-Shirt-CP/833980470: lo slogan è il neologismo derivato alla storica sentenza Roe v. Wade del 1973 in materia di aborto.

Nel 1969 Norma McCorvey, indicata nei documenti processuali con lo pseudonimo “Jane Roe”, rimase incinta del suo terzo figlio e decise di abortire. La McCorvey viveva però in Texas, Stato che consentiva di interrompere una gravidanza soltanto in caso di pericolo per la vita della madre.

Gli avvocati della donna si rivolsero alla Corte Distrettuale del Texas: lo Stato del Texas era rappresentato dal procuratore distrettuale Henry Wade. Il tribunale diede ragione alla McCorvey.

Il caso giunse poi, nel 1970, alla Corte Suprema, che si pronunciò anch’essa a favore della donna, che nel frattempo aveva partorito una figlia, data in adozione.

La McCorvey abbraccerà poi la fede cristiana e diventerà una forte sostenitrice del movimento pro-life; confesserà poco prima di morire, nel 2017, di averlo in realtà fatto soltanto per denaro, e di essere rimasta in realtà sostenitrice del diritto all’aborto.

Per approfondire: https://www.repubblica.it/esteri/2022/06/24/news/sentenza_roe_wade_diritto_aborto_usa_storia-355291036/

Neologismo “Brady disclosure”: l’obbligo di mostrare le prove a discarico dell’imputato

Ti sarà forse capitato, guardando legal drama ambientati in tribunali americani, di sentire l’avvocato della difesa sostenere che l’accusa abbia commesso una Brady violation, ossia abbia volontariamente tenuto nascoste prove a discarico, che avrebbero potuto scagionare l’imputato. Il neologismo Brady disclosure descrive l’obbligo di esibire queste prove e prende il nome dalla storica sentenza Brady v. Maryland.

Nel 1958, John Leo Brady e Donald Boblit vennero condannati a morte per l’omicidio di William Brooks. I due imputati erano stati processati separatamente: Brady aveva ammesso il proprio coinvolgimento e di aver partecipato al furto dell’auto di Brooks, sostenendo però che fosse stato soltanto Boblit a ucciderlo.

Boblit aveva in effetti firmato una confessione in cui dichiarava di aver commesso lui l’omicidio, confessione che l’accusa non aveva tramesso alla difesa di Brady. Quest’ultimo fece quindi ricorso alla Corte Suprema, sostenendo che i poliziotti avrebbero dovuto condividere una prova che di fatto lo scagionava dall’accusa di omicidio.

Con una storica sentenza, la Corte Suprema si pronunciò a favore di Brady: la condanna si tramutò quindi in ergastolo, e successivamente gli venne concessa la libertà condizionale.

Da allora, i poliziotti (cops) che omettono di condividere con la difesa prove a discarico dell’imputato, commettendo quindi una Brady violation, vengono anche detti Brady cops.

Per approfondire: https://www.johntfloyd.com/what-is-a-brady-violation/

Questi e molti altri neologismi giuridici della lingua americana sono diventati patrimonio comune. Grazie al fiorire del legal drama hanno varcato i confini degli Stati Uniti e si stanno diffondendo in tutto il mondo. Sei curioso di sapere quali saranno i prossimi neologismi?

 

Aglatech14 – ContenTalkers

Anna Abate – Legal Lead Linguist