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Asseverare un documento

Asseverare un documento: dalla traduzione al giuramento

L’asseverazione (o giuramento) di una traduzione è la procedura che dà valore tra privati o tra privati e la Pubblica Amministrazione alla traduzione stessa, per mezzo del giuramento davanti al cancelliere o al notaio.

I tipi di testi per i quali più frequentemente viene richiesta l’asseverazione sono:

  • atti processuali, vale a dire tutti quei documenti che vengono prodotti nell’ambito di un’azione legale (ad esempio un atto di citazione),
  • atti notarili (ad esempio una procura o un testamento),
  • titoli di studio (generalmente tradotti e asseverati nell’ambito della procedura di riconoscimenti di titoli di studio esteri),
  • certificati di varia natura e altri ancora.

Generalmente, la sola asseverazione viene richiesta per traduzioni verso l’italiano, destinate a essere utilizzate in Italia; per le traduzioni verso lingua straniera, solitamente al passaggio dell’asseverazione segue quello della legalizzazione (o apostille se il documento è destinato a un Paese aderente alla relativa convenzione), affinché la traduzione possa avere valore all’estero.

Le fasi dell’asseverazione

Gli step da seguire per asseverare una traduzione sono i seguenti:

  1. Traduzione
  2. Revisione
  3. Preparazione del plico da asseverare
  4. Asseverazione e consegna del plico asseverato

Traduzione e revisione

La traduzione di un documento da asseverare, oltre a dover essere sempre affidata a un professionista esperto in ambito legale, presenta alcune peculiarità rispetto a una traduzione semplice.

In primo luogo, è necessaria una totale fedeltà all’originale, anche in caso di refusi evidenti: quanto tradotto e asseverato dovrà corrispondere esattamente a quanto presente nel testo originale. Possono esservi casi in cui il testo originale presenti evidenti errori, ad esempio una cifra errata, un nome o un indirizzo con errori di battitura o altro. In questi casi, l’errore andrà riprodotto anche nella traduzione, seguito dalla dicitura “[sic]” che sta ad indicare che si tratta di un refuso presente a monte e riprodotto tale e quale e non di un errore introdotto dal traduttore.

È inoltre necessario riportare tutto quanto presente in originale: ciò non si limita al testo contenuto nel documento, ma comprende anche timbri, bolli, firme ed elementi simili, che dovranno essere descritti con quanta più precisione possibile e inseriti nella traduzione in corrispondenza del punto in cui si trovano nel documento originale. Ad esempio, in caso di marche da bollo apposte sul cartaceo originale, nella traduzione si indicherà [marca da bollo da 16 euro], in caso di firma apposta sull’originale si indicherà [firma manoscritta], un timbro verrà descritto con una dicitura del tipo “[timbro tondo: “Comune di XX, Ufficio XX]” e così via.

Anche le parti non leggibili nel documento originale, come talvolta accade in caso di documenti cartacei o scansionati, vanno riportate nella traduzione, sempre in corrispondenza del punto in cui si trovano nell’originale. Si inserirà quindi la dicitura [illeggibile] in presenza di righe, parole, cifre, timbri o altro che non risultino chiaramente leggibili.

Infine, talvolta non tutto il documento originale va asseverato, ad esempio nei casi in cui il cliente richieda soltanto la traduzione e asseverazione di una parte, oppure in presenza di due o più lingue diverse nell’originale (una traduzione asseverata può considerare una lingua soltanto come lingua originale). In questi casi, in presenza di documenti cartacei che non possono essere scomposti, il traduttore dovrà tradurre soltanto le parti richieste e inserire [omissis] in corrispondenza delle parti dell’originale che non sono state tradotte.

Il linguista che si occuperà della revisione dovrà quindi verificare non soltanto la correttezza e completezza del testo tradotto, bensì che siano state seguite tutte le accortezze di cui sopra e che la traduzione sia quindi pronta per essere asseverata.

Preparazione del plico da asseverare

Terminata la fase di traduzione e revisione, prima di recarsi in tribunale il traduttore dovrà preparare il plico da asseverare.

Sia l’originale, sia la traduzione andranno stampati (in caso di originale fornito in cartaceo si stamperà soltanto la traduzione) e pinzati insieme: si inserirà prima di tutto il documento originale, seguito da tutta la traduzione e infine dal verbale di giuramento. Quest’ultimo viene fornito dal tribunale e differisce leggermente da una città all’altra, ma generalmente riporta sempre la data e il numero di registrazione dell’asseverazione, i dati del traduttore, le lingue di partenza e arrivo e la formula di giuramento (“Giuro di avere bene e fedelmente adempiuto all’incarico affidatomi al solo scopo di far conoscere la verità” o varianti). In fondo si trova poi lo spazio in cui sia il traduttore, sia il cancelliere, apporranno la propria firma.

In Italia è possibile asseverare soltanto traduzioni in cui l’italiano sia una delle lingue coinvolte. Si possono quindi giurare plichi con l’italiano come lingua di partenza oppure con l’italiano come lingua di arrivo, ma non traduzioni da una lingua straniera a un’altra: non è quindi possibile, ad esempio, giurare un documento in inglese tradotto in francese.

In alcuni casi, tuttavia, il cliente può avere necessità di una traduzione tra due lingue straniere: in questo caso bisognerà comunque passare dall’italiano, inserendo due verbali di asseverazione nel plico. Ad esempio, se la traduzione richiesta è da inglese a francese, si procederà a tradurre prima il testo da inglese a italiano, e successivamente da italiano a francese. Il plico da giurare sarà quindi composto come segue: originale inglese – traduzione in italiano – verbale di asseverazione da inglese a italiano – traduzione in francese – verbale di asseverazione da italiano a francese.

Dopo aver composto il plico da giurare si procederà, se necessario, al calcolo delle marche da bollo da apporre per l’asseverazione, che dovranno essere acquistate prima di recarsi in tribunale. Va conteggiata una marca da bollo, del valore di 16 €, ogni 100 righe di traduzione (ogni 4 pagine da 25 righe); è tuttavia opportuno verificare presso il tribunale specifico le indicazioni a riguardo. Esistono poi traduzioni per le quali non è necessario apporre marche da bollo per l’asseverazione: si tratta di documenti relativi a separazioni e divorzi, adozioni o processo del lavoro.

Asseverazione e consegna del plico asseverato

A questo punto, tutto è pronto per procedere con l’asseverazione, che potrà essere effettuata presso il tribunale, in alcune città presso il giudice di pace o, ancora, presso un notaio.

Durante la pandemia da COVID-19, in molti tribunali per il servizio di asseverazione è stato introdotto l’obbligo di prenotare online l’appuntamento e i giorni e orari disponibili per il servizio notevolmente ridotti. Tale situazione permane tuttora in diverse città, allungando notevolmente i tempi necessari per un’asseverazione, a volte anche di mesi. L’alternativa è il giuramento presso un notaio, che è ugualmente abilitato a fornire il servizio, a fronte del pagamento della propria parcella.

Una volta ottenuto un appuntamento, il traduttore si presenta quindi di fronte al cancelliere o al notaio con il plico pronto e le marche da bollo necessarie e firma il verbale di giuramento. Il cancelliere o notaio lo firmerà a propria volta e apporrà i timbri di congiunzione su tutte le pagine della traduzione e sulle eventuali marche da bollo, per annullarle.

Il plico verrà poi fatto recapitare al cliente, che potrà utilizzarlo secondo le proprie necessità.

Per ulteriori approfondimenti sui servizi di asseverazione e legalizzazione consulta la pagina del nostro sito e leggi gli articoli del nostro blog: Traduzioni legalizzate, asseverate – Asseverazione documenti (aglatech14.com)

 

Aglatech14 – ContenTalkers

Anna Abate – Legal Lead Linguist

 

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