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Traduzione brevettuale: caratteristiche e insidie di un testo tecnico-giuridico

Il brevetto è un documento volto a tutelare un’invenzione, un’innovazione tecnica o tecnologica e a garantirne l’esclusività, seppur temporanea, in termini di sfruttamento industriale.

La particolare destinazione di questa tipologia di testo ne determina una serie di peculiarità che si riflettono inevitabilmente sul lavoro del traduttore.

La traduzione dei brevetti, che deve essere effettuata per consentirne il deposito in alcuni paesi, assume così diverse sfumature e sfaccettature, differenziandosi in maniera netta dal lavoro di traduzione tipico di altri settori.

Chi si occupa di traduzione brevettuale deve tener conto della duplice natura del brevetto, che presenta caratteristiche proprie di un testo tecnico e aspetti appartenenti all’ambito legale. Avendo il brevetto valenza giuridica, vi sono alcune regole ferree a cui il lavoro di traduzione non può sottrarsi:

  • Coerenza terminologica
  • Aderenza al testo
  • Precisione.

Tali premesse, che potrebbero per certi versi far pensare ad una semplificazione del lavoro di traduzione, nascondono in realtà molteplici insidie.

Traduzione di brevetti: i punti cardine da rispettare in questi testi

Anzitutto, la coerenza terminologica impone di differenziare qualsiasi termine compaia nel corpo del testo inventivo. Non importa se nella lingua target la distinzione diventi quasi ridondante, o se differenziare termini come “opening” e “aperture” possa sembrare superfluo, ogni sostantivo usato deve avere il suo traducente.

In alcuni testi, soprattutto appartenenti al settore meccanico, questo può portare a non pochi grattacapi e alla ricerca spasmodica di sinonimi calzanti (un classico esempio è rappresentato da vocaboli quali “hole”, “bore”, “orifice”, “port” e i già citati “aperture” e “opening”).

Questo criterio interagisce sotto alcuni aspetti con la seconda golden rule della traduzione brevettuale: l’aderenza al testo.

Quando si affronta un documento di questo tipo il traduttore deve infatti abbandonare qualsiasi velleità stilistica o di adattamento sintattico. La traduzione deve seguire il principio di letterarietà: va rispettata la costruzione e la struttura scelta dall’inventore per esprimere il concetto alla base dell’innovazione.

In questo senso è imperativo non lasciar adito ad alcuna possibile ambiguità.

Il messaggio deve essere univoco e riportare fedelmente quanto scritto nel testo di partenza. Naturalmente esistono alcune attenuanti, ma è preferibile attenersi alla forma della lingua source.

A coronamento di queste due regole, vi è poi un elemento che, più che mai in ambito brevettuale, deve costituire l’asse portante del lavoro di traduzione: la precisione. Con questo termine si intende un elevato livello di accuratezza non solo nella sfera traduttiva vera e propria, ma anche nella tempestività in fase di consegna.

Questo perché il brevetto, in quanto testo giuridico, è soggetto a termini di deposito che devono necessariamente essere rispettati.

In ultima analisi, trattandosi di testi che espongono invenzioni, o in termini più generali avanzamenti rispetto allo stato tecnologico esistente, in molti casi la letteratura di riferimento reperibile scarseggia.

Per questo motivo è necessario acquisire un buon bagaglio esperienziale, un metodo deduttivo di gestione della terminologia efficace avvalendosi di dizionari tecnico-scientifici e certamente un’ottima abilità di ricerca sul web, strumento che in molti casi si rivela decisamente salvifico per il traduttore.

Luca Umidi

Traduttore freelance con specializzazione in ambito tecnico, medico/scientifico e brevettuale