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ASMR per una traduzione perfetta

Girando per i nuovi uffici di Aglatech14 è facile imbattersi in alcuni rari esemplari di traduttore delle praterie. Una specie in via d’estinzione, famosa per le sue idiosincrasie, che si diletta nella traduzione brevettuale con il supporto di alcuni video sonori che conciliano, secondo tale specie, la massima concentrazione.

Ebbene, noi siamo fortunati e vantiamo più esemplari di questa rarissima specie. Nel 2019 abbiamo ottenuto alcuni importanti riconoscimenti dal WWF; c’è chi salva Koala dalle fiamme, chi adotta 100 pinguini imperatore per salvarli dal surriscaldamento globale, noi pensiamo ai traduttori.

Come progetto innovativo per il 2020 abbiamo deciso di dare voce ad alcuni dei nostri migliori esemplari, abbiamo chiesto loro come fanno a concentrarsi durante le lunghe ore di traduzione, in coro ci hanno risposto: “ASMR!”. Se non sapete cosa siano i video ASMR vi consigliamo proseguire nella lettura di questo interessantissimo articolo!

ASMR o meglio “Autonomous Sensory Meridian Response indica una sensazione di formicolio in varie parti del corpo, perlopiù accompagnata da uno stato di rilassamento mentale di chi la esperisce; a suscitarla concorrono numerosi stimoli: cerebrali (pensieri o idee) oppure di natura visiva, uditiva o tattile, percepiti da un soggetto in modo attivo o passivo.”

Abbiamo chiesto ai nostri traduttori quali fossero i video migliori per la loro concentrazione, incredibilmente, pur appartenendo alla medesima specie, abbiamo ricevuto feedback diversi, per questo motivo ci sembrava corretto, nel nome della scienza, condividere con voi le loro testimonianze.

ASMR secondo Enrico: “non dire gatto se…”

Nella mia vita precedente sono abbastanza convinto di essere stato un gatto. Magari un bel birmano che trascorreva le proprie giornate disteso su una chaise longue a farsi lisciare il folto pelo dalla propria padrona, che mi piace immaginare come Madame Adelaide de Gli Aristogatti.

Per questo, durante la traduzione di lunghi brevetti chimici che sembrano non voler mai finire, per rilassarmi un po’ lascio che i video ASMR in sottofondo mi riportino alla mia primordiale incarnazione felina. Per affrontare le prolissità della vita da traduttore, niente di meglio che un head massage video, in cui l’autore, armato di pennelli, spazzole e altri strani aggeggi appuntiti, se non con il solo ausilio delle proprie mani, produce gli avvolgenti e rilassanti suoni di quando qualcuno ci accarezza la testa. È ciò che in portoghese brasiliano chiamano cafuné, spesso annoverata tra le più belle “parole d’amore” intraducibili (giusto per rimanere in ambito traduttologico).

Che sia per una freudiana riemersione dei ricordi d’infanzia, quando mia mamma mi metteva a letto con una ninna nanna e carezze sulla testa, o per un’anticipazione del trattamento ai capelli che mi sono regalato lo scorso Natale e che non vedo l’ora di ricevere, appena sarà possibile prendermi un giorno di ferie; oppure perché nella vita precedente sono stato un gatto, e per certi gatti i grattini sul capo sono come i caffè per i traduttori tecnici (c’est-à-dire, questione di sopravvivenza), questo tipo di video è il modo ideale per ricevere una coccola virtuale quando una traduzione, per un motivo o per un altro, mette alla prova la propria resistenza. Un esempio particolarmente esaustivo è del tedesco asmr zeitgeist.

Buon riposo (o buon lavoro)!

ASMR secondo Anna: “rimembranze d’infanzia”

Personalmente durante il lavoro di traduzione amo tenere in sottofondo video che riproducono in loop un bel fuocherello che crepita in un caminetto mentre fuori si scatena un temporale, con tanto di tuoni, pioggia battente e vento che sibila.

Si tratta per me di una tipologia di video quattro stagioni, che mi regala belle emozioni e mi aiuta a concentrarmi tutto l’anno, in una fredda e cupa mattina di gennaio come in un rovente meriggio di fine luglio.

Durante i mesi freddi amo tuffarmi nella traduzione di un bel contratto immaginando di trovarmi con il mio laptop a fianco di un focolare, seduta a un tavolino in un accogliente salotto, magari avvolta in una morbida coperta, mentre i ciocchi scoppiettano placidi diffondendo tepore e caldi bagliori in tutta la stanza.

In estate (io odio l’estate, soffro il caldo) amo rifugiarmi nell’illusione del temporale per sfuggire per qualche istante alla morsa appiccicosa della canicola. Per questa stagione prediligo a volte video senza camini, più in stile pioggia nel pineto, e amo immaginare di trovarmi con il mio inseparabile strumento di lavoro, il computer portatile, seduta nella veranda di una casa di campagna, come quella di tante estati della mia infanzia, a picchiettare alacre sui tasti mentre il giardino fuori si abbevera di un bell’acquazzone estivo.

ASMR secondo Marianna: “lo faccio per la scienza”

Ho in realtà cominciato ad ascoltare video ASMR mentre lavoro solo di recente. Già li conoscevo, compagni di lunga data di notti insonni e viaggi in treno alle cinque del mattino, ma li avevo sempre usati per cercare di addormentarmi o rilassarmi, mai contemporaneamente a un’altra attività.

Le mie capacità attenzionali, devo confessare, non sono le migliori; il che è solo un modo carino di dire che tendo a distrarmi. Mentre di notte scorrevo youtube o spotify alla ricerca del video magico che mi avrebbe aiutato a raggiungere il tanto agognato sonno, mi imbattevo talvolta in video con diciture come “for studying”, “to help you focus”, “perfect for concentration”. Perché non provare a vedere se funzionano, mi sono detta. E, essendo io la persona morigerata ed equilibrata che sono, mi sono messa ad ascoltarli sistematicamente tutti. Per la scienza.

Come prima cosa ho scoperto che video troppo lunghi (come compilation da diverse ore, senza parole, con pochi trigger sounds, che magari seguivano un determinato tema) erano sì efficaci, ma solo per i primi 5-10 minuti. Passati quelli la concertazione e motivazione sfumavano nell’indifferenza o, nei casi più estremi, nel fastidio e nell’irrequietezza. Decisamente controproducente. Dopo pochi tentativi ho anche immediatamente escluso video troppo simili a quelli che usavo per addormentarmi perché tendevano ad avere lo stesso effetto anche in situazioni diverse. Decisamente controproducente, di nuovo.

Dopo diversi fallimenti, l’illuminazione e la scoperta che a funzionare meglio di tutto con me non è ASMR, ma il suo cugino musicale, il lofi hip hop. Ho trovato nel suo susseguirsi di canzoni semplici ma orecchiabili, lievemente distorte e rigorosamente in bassa qualità, la giusta litania per lavorare al meglio. Una compagnia sempre presente ma mai invasiva, come un “rumore bianco” rassicurante e lievemente nostalgico, fatto di note elettroniche e suoni prodotti da vecchi computer in 8-bit, che posso ascoltare per ore senza nemmeno accorgermene.

Tra i canali più famosi c’è la “lofi hip hop radio” di ChiledCow, che ha il grandissimo pregio di essere online live a qualsiasi ora del giorno. So sempre che se mi dovesse servire quel kick in più per concentrarmi sul serio potrò tornare dalla ragazza che studia e dal suo gatto, per venire accolta da una canzone che sicura-mente non è la stessa su cui ho interrotto l’altra volta, ma che di certo le assomiglierà molto. Più frequentemente mi trovo però ad ascoltare le compilation di Chillihop Music, che hanno il grande pregio di avere temi diversi, ad esempio musiche che evocano determinate atmosfere o stagioni. Questa, ad esempio, è quella che mi ha fatto compagnia per quasi tutto l’inverno. E non vedo l’ora che aggiungano quella per la prossima primavera.

Enrico Maria Faltoni
Language Team Lead

Anna Abate
Translator

Marianna Mozzini
Language Technology Specialist